Cerca
cropped-favicon.png
Cerca
Close this search box.
cropped-favicon.png
Cerca
Close this search box.
arrival-poster-russia

Arrival – Denis Villeneuve

Dodici mastodontiche navette spaziali compaiono in diversi punti della Terra restandovi poi immobili, sospese a qualche metro dal terreno. Nessuno degli occupanti ne esce ma viene aperto invece un canale di comunicazione con i governi delle zone di atterraggio. Gli eserciti dei diversi stati si mobilitano per affrontare la minaccia rivolgendosi ai migliori studiosi e scienziati a disposizione. Louise Banks, linguista americana, viene reclutata dall’esercito statunitense per decifrare il linguaggio degli alieni e rispondere così alla domanda che tutti si pongono: perché sono qui? Ogni governo persegue lo stesso obiettivo e – immaginando gli alieni come un potenziale nemico comune – le nazioni collaborano per ottenere delle risposte il più velocemente possibile. Ma la linguistica non è una scienza esatta e un’incorretta interpretazione può mettere a rischio l’intera umanità.

Denis Villeneuve, regista eclettico di film come Enemy e Prisoners, ci regala un film di fantascienza come mai se ne sono visti. Il regista riesce magistralmente ad unire elementi tipici del genere e dei film d’azione ad una visione più introspettiva e intima, senza cadere mai nell’astrazione. La vita personale della protagonista – che è anche la nostra voce narrante – ci viene raccontata in parallelo agli eventi attuali in maniera quasi surreale, alternando quindi scene della sua vita privata a momenti di azione più intensa, il tutto con un ritmo incredibilmente pacato ed ipnotizzante che guida dolcemente lo spettatore alla rivelazione che lo attende. Diversi aspetti infatti creano un’atmosfera di quiete: la musica, il ritmo del montaggio, le scene oniriche, la voce sempre calma e posata della dottoressa Banks. Villeneuve ci impone quindi di prenderci il nostro tempo, di non giungere a conclusioni affrettate (anche se lo faremo ugualmente, sbagliandoci) ed è proprio questo probabilmente il fulcro stesso del film. Ci troviamo quindi di fronte ad un’opera fuori dagli schemi, senza per questo tradire il genere fantascientifico, che riesce ad ammaliare il proprio pubblico. Arrival è un film notevole anche grazie all’incredibile performance dell’intero cast che conta attori del calibro di Amy Adams e Forest Whitaker. Presentato in anteprima alla 73° Mostra del Cinema di Venezia, la pellicola ha ricevuto un grande consenso di critica e pubblico e otto candidature agli Oscar (tra cui miglior film e migliore regia) vincendo infine la celebre statuetta per il miglior montaggio sonoro.

di Alessia Gasparella

Correlati