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Ricordi? – Valerio Mieli

A dieci anni dall’uscita del suo primo lungometraggio, Dieci Inverni, Valerio Mieli torna a parlare di amore con Ricordi?, vincitore del premio FEDIC alla 75a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Il regista, nonché sceneggiatore, sceglie la linea della continuità rispetto al suo precedente lavoro, ma questa volta decide di ispirarsi alle dinamiche di un intreccio alla Gondry, esplorando la volubile natura dei ricordi, per narrare l’intensa storia d’amore tra due ragazzi. I nomi dei due protagonisti sono volutamente taciuti: Lui è Luca Marinelli, nei panni di un docente universitario, tormentato e problematico, Lei è Linda Caridi, insegnante di liceo; una ragazza semplice e un po’ ingenua, la cui vita è ben ancorata al presente. Due caratteri opposti e inconciliabili che sottintendono una relazione fragile, destinata a durare solamente in forma di memoria. Lei vive nel presente, assapora ogni attimo cosciente della natura mutevole del tempo; Lui è costantemente legato ad un passato dal quale non riesce a liberarsi, vede Lei nei suoi ricordi, malinconici e densi di emozioni profonde, troppo spesso, frutto di rimpianti. I due si conoscono, si innamorano, si nutrono l’uno dell’altra fino a quando l’identità dei singoli si perde, a favore dell’unità della coppia, e il tempo diventa il nemico comune. Sopraggiunge la nostalgia del sentimento iniziale e i rimorsi di entrambi si alternano al tentativo di ritrovare sé stessi.

Il film sollecita continuamente l’attenzione dello spettatore: appare difficile scindere la realtà dal sogno, dalla manipolazione inconsapevole dei ricordi da parte dei due personaggi, che non fuggono il passato, ma lo rievocano. L’assenza di un’identità precisa funge da richiamo ad un destino comune, con cui si incoraggia una facile immedesimazione da parte dello spettatore e si conferma la scelta registica di raccontare episodi di vita quotidiana in chiave originale. Impeccabile il cast: Marinelli non delude con una performance intensa e carica, mentre Caridi si rivela un’interessante novità. Ricordi? si dimostra, fin dalle prime sequenze, un film ambizioso, in cui la fabula si perde nell’intricato tessuto della memoria e la luce costituisce la chiave narrativa per orientarsi tra gli attimi vissuti e rievocati dai due protagonisti. Fondamentale è il lavoro della fotografia di Daria D’Antonio, che asseconda i repentini flashback utilizzando tinte accese, quando ad essere rievocati sono attimi felici, e tinte più cupe per reminiscenze di momenti tristi. Il montaggio di Desideria Rayner e la regia incoronano la scelta cromatica, proponendo inquadrature studiate con precisione, immagini belle e ben composte, che grazie alla ricerca di prospettive impossibili mettono in dubbio l’autenticità delle rievocazioni di entrambi. Al centro del film vi è anche la duplice essenza dei ricordi: momenti passati che soggiungono alla nostra memoria tramite tracce nel presente e attimi legati alla soggettività dell’individuo.

Francesca Ciaffi

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