una performance sperimentale in due episodi
una produzione a cura di framedivision + Qu.bì Teatro
con Alexine Dayné, Loredana Iannizzi, Bruno Trentin
testo Alexine Dayné
regia teatrale Gilles Cheney
regia audiovisiva Alessio Zemoz
editing, suono e immagini Alessio Zemoz
service tecnico e sala posa Fumasoli Audio & Lights Rental
Nel quadro del progetto sociale 2019 “Arti e Passioni contro la dipendenza”, l’Associazione Miripiglio ha sostenuto la realizzazione di due performance sperimentali che prendono forma nella dimensione di micro-serie audiovisiva sotto il nome di PARHASAR, con lo scopo dichiarato di portare l’attenzione sul tema della dipendenza da gioco d’azzardo, non secondario per la società contemporanea in un momento storico peculiare come quello che stiamo vivendo.
Per fare questo, l’Associazione Miripiglio ha incaricato framedivision e Qu.bì Teatro di realizzare un’opera inedita: PARHASAR, appunto, per un azzardo, per una scommessa, diventata una performance sperimentale.
PARHASAR è un’elaborazione distopica di un immaginario possibile, un’invenzione lucida, una rappresentazione fedele e allo stesso tempo irreale del conflitto che si consuma tra uomo e macchina mentre si affrontano in una battaglia psicologica per la vita in difesa della libertà dalla sofferenza procurata da gioco d’azzardo patologico. Ispirati dalle storie vere degli uomini e delle donne colpiti da questo disturbo, gli autori hanno creato un mondo metafisico dove va in scena uno scontro totale che mette in discussione i concetti di controllo, dipendenza, libertà, relazioni e affetti.
L’ambientazione incornicia la vicenda trasportandoci in un tempo e in un luogo altro dove le macchine, qui provocatoriamente personificate, sono l’illusione di una grande vittoria finale lungo il cammino di ricerca di una felicità e di un benessere reale che le persone spesso compiono attraverso il gioco che fa di loro semplici prede.
La performance è di natura sperimentale poiché indaga in qualche modo i limiti dei linguaggi: è stata scritta e diretta al fine di integrare i linguaggi più diversi quali teatro, immagini, performance e pratiche audiovisive al confine tra cinema e videoarte. Ne risulta pertanto un prodotto con una forte connotazione visiva coerentemente con un marcato impianto emotivo.
Non secondariamente la produzione si confronta sul delicato tema della distribuzione del prodotto stesso e, in coerenza con lo spirito ambiguo e contraddittorio che spinge gli artisti ad azzardare poiché vincolati al mistero dell’ispirazione creativa, propone una declinazione a micro-serie in due episodi pubblicati nella stessa giornata di martedì 30 marzo 20201 a distanza di due ore uno dall’altro.