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SENZA TRAMA E SENZA FINE

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Pasolini – Abel Ferrara

Presentato al Festival di Venezia, Pasolini è l’ultima opera di Abel Ferrara, regista che da sempre attraversa il mondo del cinema con una coerenza ed un rigore nelle scelte esclusive ed impossibili da inquadrare. Il regista americano sceglie questa volta di concentrarsi su quello che è forse il più grande

The look of silence – Joshua Oppenheimer

Se Joshua Oppenheimer, in The Act of Killing, aveva raccontato la raggelante distanza e la mostruosa soddisfazione di coloro che avevano ucciso barbaramente un milione di vite umane alla fine degli anni sessanta in Indonesia, in The Look of Silence ribalta il punto di vista, e assume quello di Adi,

Ritorno a L’Avana – Laurent Cantet

Cantet ci vuole parlare innanzitutto di amicizia mettendo in scena, come in una pièce teatrale (accade tutto in un’unica unità di tempo e di spazio), il ritrovarsi di cinque amici cinquantenni su una terrazza a l’Avana (precisamente una tipica azotèa cubana, una parcella privata ricavata da una grande terrazza condominiale).

Boyhood – Richard Linklater

Rompere con la compattezza narrativa e l’aristotelica unità di tempo, luogo e azione non significa allontanarsi dal cinema: è quanto accade, a partire dagli anni ’60, in Francia, con la Nouvelle vague. Personaggi che girovagano, trame che si sfaldano, impossibilità di agire. Se gran parte del cinema e delle serialità

Posh – Lone Scherfig

“Miles tu sei… posh?”. Quest’aggettivo si addice decisamente di più al tono del film rispetto al titolo originale, meno evocativo e più descrittivo. Posh indica una tendenza, un’inclinazione dell’animo, un capriccio d’élite, un vizio, che in questo caso ha tutto il diritto d’essere definito capitale. In una Oxford un po’

I corpi estranei – Mirko Locatelli

Tutto il film si regge sulla presenza di corpi estranei. Arrivato dalla Toscana in una città che non conosce, in una Milano livida e piovosa, Antonio dovrà vivere all’interno di una struttura ospedaliera per poter curare il tumore al cervello di suo figlio Pietro, di circa un anno. In questo

Si alza il vento di Hayao Miyazaki

  Quando Hayao Miyazaki, al festival del Cinema di Venezia, annunciò il suo ritiro, l’attenzione nei confronti di Si alza il vento raddoppiò: ci si aspettava una sorta di summa della sua opera. Eppure il soggetto, un biopic su un progettista di aerei giapponesi, sembrava andare in una direzione opposta,

Under the Skin di Jonathan Glazer

  Come vede il mondo umano (maschile) un essere non umano, se vogliamo alieno, sicuramente estraneo alla società umana? Questa sembra essere la domanda che investe gli spettatori sin dalle primissime scene del film e sulla quale il regista si focalizza per tessere una sottile trama fantascientifica, basata sull’omonimo libro