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SENZA TRAMA E SENZA FINE

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Il Sale della terra – Wim Wenders & Juliano Ribeiro Salgado

Wim Wenders ci ricorda che cinema e fotografia non sono altro che lavoro sulla luce e sul disegno: dalle lotte tra tenebra e luce nell’espressionismo tedesco alla metafisica delle immagini in Terrence Malick, dai lavori della Magnum Photos fino alle fotografie di Salgado, si tratta sempre di un artigianato della

Pelo Malo – Mariana Rondòn

Pelo Malo significa “capello cattivo”, in grado cioè di tradire l’appartenenza a un’etnia di pelle scura. E proprio dal padre nero Junior ha ereditato i capelli ricci, ma egli è altro rispetto a quel genitore ammazzato a colpi di pistola a Caracas, tra possenti caseggiati tutti uguali e degrado sociale,

Pasolini – Abel Ferrara

Presentato al Festival di Venezia, Pasolini è l’ultima opera di Abel Ferrara, regista che da sempre attraversa il mondo del cinema con una coerenza ed un rigore nelle scelte esclusive ed impossibili da inquadrare. Il regista americano sceglie questa volta di concentrarsi su quello che è forse il più grande

The look of silence – Joshua Oppenheimer

Se Joshua Oppenheimer, in The Act of Killing, aveva raccontato la raggelante distanza e la mostruosa soddisfazione di coloro che avevano ucciso barbaramente un milione di vite umane alla fine degli anni sessanta in Indonesia, in The Look of Silence ribalta il punto di vista, e assume quello di Adi,

Ritorno a L’Avana – Laurent Cantet

Cantet ci vuole parlare innanzitutto di amicizia mettendo in scena, come in una pièce teatrale (accade tutto in un’unica unità di tempo e di spazio), il ritrovarsi di cinque amici cinquantenni su una terrazza a l’Avana (precisamente una tipica azotèa cubana, una parcella privata ricavata da una grande terrazza condominiale).

Boyhood – Richard Linklater

Rompere con la compattezza narrativa e l’aristotelica unità di tempo, luogo e azione non significa allontanarsi dal cinema: è quanto accade, a partire dagli anni ’60, in Francia, con la Nouvelle vague. Personaggi che girovagano, trame che si sfaldano, impossibilità di agire. Se gran parte del cinema e delle serialità

Posh – Lone Scherfig

“Miles tu sei… posh?”. Quest’aggettivo si addice decisamente di più al tono del film rispetto al titolo originale, meno evocativo e più descrittivo. Posh indica una tendenza, un’inclinazione dell’animo, un capriccio d’élite, un vizio, che in questo caso ha tutto il diritto d’essere definito capitale. In una Oxford un po’

I corpi estranei – Mirko Locatelli

Tutto il film si regge sulla presenza di corpi estranei. Arrivato dalla Toscana in una città che non conosce, in una Milano livida e piovosa, Antonio dovrà vivere all’interno di una struttura ospedaliera per poter curare il tumore al cervello di suo figlio Pietro, di circa un anno. In questo