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SENZA TRAMA E SENZA FINE

Le recensioni di tutto

recensioni

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Drive me home – Simone Catania

Presentato in anteprima alla 36a edizione del Torino Film Festival, il primo lungometraggio di Simone Catania, che ne cura anche soggetto e sceneggiatura, è insieme film di ribellione e viaggio on the road. Antonio e Agostino sono “compari” d’infanzia, cresciuti a Blufi, piccolo paese della Sicilia da cui li accumuna il desiderio

Miserere – Babis Makridis

Così come accaduto per la new wave rumena capitanata da Cristian Mungiu, Cristi Puiu e Corneliu Porumboiu, anche la Grecia, negli ultimi anni, sta assistendo allo sviluppo di una propria personale nouvelle vague. Il cinema ellenico, infatti, è salito agli onori della critica cinematografica grazie agli exploit visivi e fortemente affascinanti di un

Dafne – Federico Bondi

Proiettato nella primavera di quest’anno al Bari International Film Festival, dopo la presentazione al 69° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, in occasione del quale si aggiudica il premio FIPRESCI nella sezione Panorama, il primo di numerosi riconoscimenti, Dafne è un elogio alla poesia delle piccole cose. La protagonista è una ragazza

La vita invisibile di Eurídice Gusmão – Karim Aïnouz

Vincitore di “Un Certain Regard” a Cannes, una testimonianza felice del cinema brasiliano nonostante le difficoltà del paese nell’era Bolsonaro. Come ninfe – Euridice della mitologia greca – due sorelle si trovano su un abisso, quello geografico delle alture di Rio de Janeiro, ma a un livello metaforico rappresenta anche

Le invisibili – Louis-Julien Petit

Perdere il posto dove stare è come perdere sé stesse. Perdere la possibilità di tornare a casa la sera, spogliarsi degli abiti pregni degli odori della giornata, sostituirli con quelli lindi e rassicuranti di casa è come perdere la propria identità, fino a cancellare i propri nomi per assumerne altri,

Quando eravamo fratelli – Jeremiah Zagar

Inizia come un filmino di famiglia, alternato a scarabocchi animati, la terza opera di Jeremiah Zagar, giovane regista americano segnalatosi qualche anno fa con In a Dream, il potente documentario sul padre artista. Per la sua prima opera di finzione – presentata al Sundance Film Festival nel 2018 – Zagar sceglie

Burning, L’amore brucia – Lee Chang-dong

Selezionato per rappresentare la Corea del Sud come miglior film in lingua straniera agli Oscar 2019, Burning – L’amore brucia è basato su Granai incendiati di Murakami e s’ispira a Barn Burning di Faulkner dove, in entrambi, l’eredità paterna è il rancore che attanaglia il cuore. Jong-su è un giovane di umili origini che fa il

Takara • la notte che ho nuotato – Damine Manivel, Kihei Igarashi

Takara – La notte che ho nuotato è diretto da un francese, Damien Manivel, e da un giapponese, Kihei Igarashi. In qualche modo quindi, allargando lo sguardo, è come se in questa tenerissima fiaba invernale si incontrassero e venissero rielaborate alcune tradizioni delle due cinematografie d’appartenenza. Si respirano per esempio l’aria