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SENZA TRAMA E SENZA FINE

Le recensioni di tutto

recensioni

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Le Louvre sous l’occupation (Francofonia) – Aleksander Sokurov

Qu’est-ce que serait notre monde sans l’art? Qu’est-ce que seront la France et l’Europe sans les œuvres qui ont contribué à définir leur caractère? Ces questions représentent le fil rouge du dernier travail du metteur en scène russe Aleksandr Sokurov, qui en 2011 a gagné le prix plus important à

Bande de Filles – Cécile Sciamma

  Quand on raconte une histoire de marginalisation sociale le risque est toujours le même, c’est-à-dire celui d’injecter, à l’intérieur du point de vue narratif, une sorte de moralisme qui juge les personnages et qui, en même temps, tend à résoudre l’intrigue avec un simple « happy end ». De plus, au

Le ricette della signora Toku – Naomi Kawase

Sentaro gestisce con poco successo un chiosco nella periferia di Tokio dove prepara, controvoglia, focaccine dorayaki (dolci tipici giapponesi, simili ai pancakes). La passione per il suo lavoro Sentaro l’ha persa da tempo (o forse non l’ha mai avuta), ma è costretto in quel locale piccolo e vuoto per ripagare

Una volta nella vita – Marie-Castille Mention-Schaar

La classe seconda 1 del liceo Leon Blum di Créteil è reputata insubordinata ed incontrollabile, formata da studenti indisciplinati e poco propensi all’apprendimento. Tale giudizio è condiviso dalla quasi totalità del corpo insegnanti; tra di loro vi è tuttavia la professoressa Gueguen, insegnante da ormai vent’anni, che invece di abbandonare

Il figlio di Saul – Laszlo Nemes

La didascalia che apre Il figlio di Saul ci spiega chi erano i Sonderkommando: gruppi di prigionieri (perlopiù ebrei di robusta costituzione), nei campi di sterminio, destinati a lavorare intensamente all’eliminazione di altri ebrei prima di essere eliminati a loro volta. Il film esordio dell’ungherese László Nemes si concentra sul

Dio esiste e vive a Bruxelles – Jaco Van Dormael

Dio (Benoît Poelvoorde) è un incrocio tra Bukowski e un nerd: rimane tutto il giorno rintanato nella sua buia stanza (dai soffitti altissimi, tappezzati di schedari di quei “pupazzetti creati per rilassarsi”, cioè l’umanità), a picchiettare con forza sulla tastiera di un computer anni ‘80, su una scrivania sommersa di

Dheepan – Jacques Audiard

Dheepan, un combattente dello Sri Lanka, riesce a fuggire dalla guerra civile che imperversa nel suo Paese, convincendo una donna e una bambina sconosciute a fingersi la sua famiglia e partire, così, verso Parigi. Giunti in Francia, i tre, senza conoscere una parola di francese, riescono a trovare una sistemazione

Partisan – Ariel Kleiman

Lampadine senza lampadari, materassi senza letti, vasi senza fiori: sono questi gli oggetti tronchi che caratterizzano gli appartamenti di quella sorta di comune hippie in cui è ambientato Partisan. Gregori (Vincent Cassel), unico uomo, capo della comunità, ha raccolto, all’interno di mura diroccate e grigie, una miriade di bambini e