“La camera di Orfeo” è un progetto già sperimentato nel 2016 con alcuni ragazzi del servizio educativo e della Comunità Alloggio della NoiegliAltri s.c.s. Si ispira a due modelli teorici di promozione della salute: “l’educazione psicoaffettiva” e la “cineterapia”. La prima implica un’attenzione per lo sviluppo personale e sociale dei destinatari e per la promozione della loro autostima. Inoltre privilegia la dimensione interpersonale e riconosce che lo sviluppo di capacità sociali ed interpersonali è centrale nell’esistenza di ognuno. La seconda è uno strumento innovativo che avvia un percorso di autoconoscenza dove vengono attivate trasformazioni interiori che aiutano le persone a vivere meglio. Il termine terapia, incluso nella parola non va inteso come un atto medico o psicologico che comporterebbe una diagnosi e una tecnica terapeutica, ma come un piacevole processo di trasformazione dell’inconscio. Il termine terapia viene utilizzato come suffisso di molte forme di arti: la fotografia, la musica, la danza, il teatro e, appunto, il cinema. Qualsiasi “arteterapia” può essere considerata uno strumento per intraprendere un “viaggio introspettivo” verso la consapevolezza e favorire cambiamenti di alcune modalità comportamentali.
Secondo Cesare Musatti, il cinema parla direttamente all’inconscio dello spettatore per la sua specifica funzione di farlo risuonare emotivamente di fronte alle immagini filmiche mediante l’identificazione che fa vivere in prima persona allo spettatore la vicenda che gli viene presentata. Attraverso la storia dei personaggi del film, il cinema evoca le storie personali di ciascuno stimolando sensazioni, emozioni, ricordi, mediante identificazioni con i personaggi, e proiezione nella situazione filmica del proprio modo di vedere la realtà e se stesso.
La “cineterapia” offre un’innovativa occasione di apertura al mondo, all’altro da se, ed è un grande stimolo all’emozionante riconoscimento di sogni, emozioni, sentimenti che accompagnano la vita e la segnano. Si tratta di un percorso di gruppo che, attraverso la condivisione dei vissuti, attiva il cambiamento mediante processi cognitivi, emotivi, corporei e propriocettivi del linguaggio sensoriale.
L’analisi e discussione su un determinato film scelto ed individuato ha lo scopo di stimolare e portare allo scoperto l’inconscio individuale e collettivo. La discussione si sviluppa con libere associazioni e coinvolgimenti che consentano di esplorare i vissuti personali evocati dal film. La discussione adeguatamente gestita da esperti diviene un momento di condivisione della propria esperienza evocata proiettivamente nelle vicende dei protagonisti del film. L’abilità dei conduttori consente a ciascuno di vedere qualcosa di se con gli occhi di un altro, e di scoprire qualcosa di se che non era mai riuscito a intravedere da solo.
Nei laboratori esperienziali che seguono di una settimana la proiezione, si valorizza infine la facoltà di giocare con le diverse possibilità di esistere, stimolando la nascita di nuove opportunità emotive e cognitive di conduzione della propria vita. Sulla base del principio del Learning by seeing and doing si propone quindi ai destinatari di passare dallo status di Spettatori a quello di Attori, sperimentando la possibilità di immaginare nuove scene del film, di interpretare personaggi, d’inserire cambiamenti e di trovare soluzioni alternative alle situazioni vissute dai personaggi.