Park Chan-wook, dopo il successo ottenuto con la Trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old Boy e Lady Vendetta), torna a Cannes con la sua ultima opera, Decision to leave, thriller sentimentale che ha ottenuto il premio per la miglior regia e moltissimi altri riconoscimenti e candidature.
Hae-Joon, il detective protagonista della storia, durante le indagini sulla morte di un uomo precipitato misteriosamente da una montagna, interroga Seo-rae, la giovane e sfuggente vedova della vittima, che dagli indizi raccolti appare subito come la principale sospettata. Ad aggravare la sua posizione, contribuisce l’atteggiamento enigmatico e poco commosso per la perdita del marito. Il comportamento imperturbabile della donna, capace di cogliere di sorpresa chiunque interagisca con lei, riesce a fare breccia anche nel carattere composto ed educato di Hae-joon. Nonostante ogni traccia sembri convincerlo della sua colpevolezza, la vedova, malinconica e misteriosa, suscita in lui una passione dirompente, che lo porterà a cambiare la sua vita e mettere in pericolo la sua professione.
Park Chan-wook, fin dai suoi primi lavori, è stato in grado di creare un universo cinematografico unico e autoriale, contraddistinto da un’estetica sensuale, dalla volontà di rompere i tabù e dalla capacità di creare personaggi pieni di fascino, che anche in quest’ultima opera hanno il potere di conquistare il pubblico.
Dopo sei anni dall’uscita di Mademoiselle, il regista torna a cimentarsi con il lungometraggio, prendendo le distanze dalle provocazioni che avevano caratterizzato le opere precedenti e prediligendo la dimensione drammatica della vicenda, costruita su un delicato gioco di turbamenti sentimentali e profonde vibrazioni interiori. Il linguaggio scelto per raccontare la perdita non è quello della tragedia, bensì quello della leggerezza e dell’eleganza, che fanno da insolito contraltare al senso di vertigine lasciato da chi scompare. L’ambientazione, divisa tra la montagna e il mare, rispecchia l’intrecciarsi delle vicende umane dei personaggi e la parallela evoluzione dei loro sentimenti, l’ondeggiare tra indagine psicologica e poliziesca.
Con Decision to leave, Park Chan-wook punta a realizzare un film capace di coinvolgere il suo pubblico in maniera progressiva e impercettibile, catturandone l’attenzione fino all’ultima scena e realizzando un film che è al tempo stesso in grado di inserirsi tra i confini del genere e travalicarli per la sua originalità.
Valeria De Bacco