Dopo circa sette anni dal film Rachel sta per sposarsi, Jonathan Demme ritorna a dirigere figure bordeline e dinamiche familiari che si discostano dalla delicata emotività e dall’intimismo per raccontarci in toni più leggeri e convenzionali la storia di una donna che ha abbandonato tutto per essere una rock star. Allo script c’è la mano di Diablo Cody, brillante sceneggiatrice di Juno, che sprigiona dialoghi dinamici con frecciatine facili al perbenismo borghese, ma che fa fatica ad approfondire alcune situazioni e comportamenti accennati, come il complicato rapporto relazionale tra madre e figlia. Una storia che forse la scrittrice sente troppo personale perché ispirata alla vita della suocera musicista e che non fornisce troppe indicazioni sui personaggi probabilmente per non dare giudizio.
Ricky è una rocker fuori tempo massimo con trucco scuro e un’instancabile grinta di sera e una cassiera di un market per ricchi obbligata a sorridere di giorno. Una telefonata del suo ex marito però la riporta al suo passato perché la informa che sua figlia è stata lasciata dal marito e ha bisogno di aiuto. Una madre non tradizionale, come viene espresso nel film, ma sicuramente una figura che ama e conosce incondizionatamente i tre figli. Una donna che sa distinguersi per la sua attitudine all’indipendenza senza però dimenticare il ruolo genitoriale. Meryl Streep che la interpreta istrionicamente, ci conduce per mano in questo tragitto piacevole, prima quando canta e suona piena di energia (l’attrice ha davvero imparato a suonare la chitarra) e poi quando diventa fragile e quasi timida perché rosa dai sensi di colpa e consapevole dei suoi sbagli.
Una storia di finzione che riesce comunque ad essere viva e credibile perché si appoggia proprio alla realtà e in particolare modo scopriamo – grazie ai titoli di testa – che madre e figlia, sia per una certa somiglianza fisica che espressiva, lo sono davvero anche fuori dallo schermo. Avevano già lavorato insieme in precedenza, ma non si erano mai confrontante con i rispettivi ruoli di madre e figlia. Le due donne in silenzio, appoggiate alla parete nella stessa maniera e mostrate da lontano in campo totale e successivamente in primi piani frontali a cantare insieme, dimostrano quanto questi siano mondi per loro sufficienti per potersi esprimere e volersi bene.
E anche Rick Springfield, che affianca Meryl Streep in tutte le sue esibizioni musicali, è nella vita un vero musicista anni ottanta. Inoltre il nome d’arte di “Ricky” che Linda si è cercata, vuole essere un omaggio a Neil Young, alla musica del passato e della generazione del regista. Le performance musicali che si alternano in maniera molto veloce e ritmata alle scene recitate, attraversano brani di Tom Petty, Rolling Stones, U2 e Bruce Springsteen per poi invece portare alla ribalta brani contemporanei come Bad romance di Lady Gaga. Una commedia dolce e amara che esplora attraverso un intenso repertorio musicale la redenzione e l’importanza dell’unione familiare anche nelle situazioni più difficili.
Alexine Dayné