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Il caso Spotlight – Thomas McCarthy

spotlight«Se serve una comunità per crescere un bambino, serve una comunità per abusarne». È in questa considerazione, suggerita dall’avvocato dei “sopravissuti” (come si fanno chiamare le vittime di abusi da parte di preti), che il team di giornalisti investigativi denominato Spotlight (“riflettori”), del giornale Boston Globe, trova il punto di svolta delle proprie indagini sulla presenza di preti pedofili in città. A partire, infatti, dal caso, apparentemente isolato e relegato alla cronaca locale, di Padre Geoghan (colpevole di numerosi abusi su minori senza aver mai scontato nessuna pena), l’indagine si allargherà coinvolgendo l’intera diocesi bostoniana. Non solo verranno fatti i nomi dei diretti colpevoli (più di un centinaio di sacerdoti pedofili), ma verranno alla luce anche numerose altre figure implicate, afferenti principalmente al clero (lo stesso cardinale di Boston), ma non solo: giornalisti, avvocati, procuratori distrettuali e parenti delle vittime, tutti in qualche modo a conoscenza dei fatti e quindi, seppur in misura minore, colpevoli anch’essi di aver taciuto per anni (gli abusi oggetto dell’indagine iniziano negli anni 80 mentre l’inchiesta giornalistica prende il via solo nel 2001).

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Non a caso fautore e iniziatore dell’indagine è il nuovo direttore del giornale Marty Baron, appena atterrato dall’assolata Miami: ebreo, scapolo e che odia il baseball (legge un libro sulla squadra dei Red Sox, una specie d’istituzione in città, ma solo per ambientarsi), insomma un outsider, l’unico in grado di gettare luce nella grigia e intaccata comunità bostoniana. Anche l’avvocato Garabedian, difensore delle vittime, una delle poche figure del foro non compromessa con la chiesa, si autodefinisce un outsider di origini straniere, addirittura armene. Incuranti dei sottili equilibri politici e dei sotterfugi nei corridoi del potere ma soprattutto mentalmente liberi da una cultura e/o da una fede cattolica, i due personaggi sono così gli unici in grado di dare il via a una vera e propria battaglia contro tutto il sistema, non limitando le responsabilità ai singoli, bensì allargandole all’istituzione.Spotlight_film_2015

Vincitore del Premio Oscar 2016 come miglior film e miglior sceneggiatura originale, l’opera, esempio rappresentativo del filone di film d’inchiesta giornalistica, ha il merito di portare sullo schermo l’inizio di quella che è stata un’importante indagine (vincitrice del Premio Pulitzer) che portò a conseguenze senza precedenti: le dimissioni dell’arcivescovo di Boston, il risarcimento di milioni di dollari alle vittime e soprattutto l’innesco di un effetto domino globale che portò a successive inchieste in altri paesi, sconvolgendo il Vaticano e il mondo intero. È un film di contenuto quello di Thomas McCarthy, pulito da qualsivoglia orpello artistico, un film che è una lezione di vero giornalismo, ma anche il racconto di un caso che ha fatto storia. Un film, insomma, necessario.

di Carolina Zimara

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