Guardando un’opera d’arte, si sogna ad occhi aperti e si corre con la fantasia; si ha l’occasione di leggerci mondi paralleli fatti di esperienze reali, storie di vita e vicende di ogni genere. Alcuni artisti contemporanei hanno la fortuna di vedere il risultato creativo e gli introiti economici del loro lavoro ma quanti, fra essi, possono vantare il successo culturale di aver segnato, per sempre, un’epoca intera?
Vincent Van Gogh, senza neppure sospettarlo, ha cambiato le regole dell’espressione grafica odierna e ha influenzato, con le sue tele, il mondo intero. Quando, con molta difficoltà, si interrogava sulle sue capacità artistiche, le sue ambizioni (che non incontravano la benedizione della famiglia) e realizzava i primi disegni, non lo sapeva. Mentre scrutava un paesaggio in cerca di orizzonti stimolanti da descrivere e raccontare, non lo sapeva. Nel momento in cui era schernito e deriso dalla gente, non poteva immaginare che i suoi dipinti potessero essere studiati nelle scuole ed ammirati nei musei internazionali più importanti. Lui conosceva solo la solitudine, l’odore delle tempere, il colore del cielo, l’erba seccata dal sole ed il piacere di scrivere all’amato fratello Théo.
Con questo film dai contorni noir, la pittrice polacca Dorota Kobiela ed il regista inglese Hugh Welchman, catapultano lo spettatore nel vivo del movimento del tratto pittorico dell’artista, riportandolo alla bucolica Francia del 1891 per mostrare la vera essenza tormentata di un genio incompreso.
Il protagonista della narrazione è Armand Roulin, il figlio del postino locale; al quale viene assegnato l’arduo compito di recapitare l’ultima lettera che Vincent indirizzò al fratello. Il padre, che non crede al suicidio dell’amico, lo esorta a partire per un lungo viaggio nel tempo e nello spazio che lo scuoterà nel profondo e gli permetterà di scoprire come visse e chi incontrò il famosissimo pittore olandese, nel periodo antecedente la sua scomparsa.
Il film è stato interamente dipinto su tela: con l’aiuto della tecnica del Painting Animation Work Station si sono rielaborati oltre mille dipinti, per un totale di più di 65.000 fotogrammi. Sono stati coinvolti, in sei anni di lavoro, 125 artisti provenienti da varie parti del mondo. In Italia il film è stato proiettato come evento nel mese di ottobre 2017, per tre giorni consecutivi soltanto.
di Eleonora Bonadé