The Farewell – Una bugia buona è un film diretto da Lulu Wang e presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2019. La regista cinese, naturalizzata americana, fa il suo esordio alla regia di un lungometraggio con un film comico, ma dolce, acclamato dalla critica per la sua capacità di trattare una tematica estremamente attuale, la diversità culturale, in chiave tutt’altro che banale.
Protagonista del film è Billi Wang, interpretata da Awkwafina, nel ruolo di una ragazza di origini cinesi, immigrata con i genitori negli Stati Uniti quando era ancora molto piccola. La vita di Billi è sconvolta dalla notizia di una malattia mortale che affligge la nonna, Nai Nai, e che costringe la protagonista a diventare complice di una bugia ‘bianca’. Il resto della famiglia risiede, infatti, ancora in Cina, dove è usanza comune addossare ai vivi il peso della verità per risparmiarla ai malati, e così si decide di fare; con il pretesto di un matrimonio, la famiglia si riunisce nel paese natio per godersi gli ultimi attimi con l’anziana signora, interpretata da Zhao Shuzhen. La trama è basata sull’esperienza personale della regista, che affida le sue vesti ad un’eccezionale Awkwafina; l’attrice si lascia alle spalle il suo passato comico, per dar vita ad un’intensa e profonda interpretazione che riesce ad esternare sentimenti e conflitti interiori della protagonista.
Billi è l’emblema del film, scissa tra due culture a cui sente e non sente di appartenere, si confronta con la decisione presa dai genitori e con il fascino della realtà da cui proviene, ma che non ha mai pienamente compreso. Molto interessante è il lavoro sulla lingua: il mandarino come collante che unisce i membri della famiglia Wang, l’inglese per caratterizzare il mondo di Billi, i suoi pensieri e le tradizioni della cultura che l’ha vista crescere, un codice diverso che si tramuta in barriera nei momenti di incomprensione.
I dubbi della giovane sono placati dalle parole dello Zio che prova a spiegarle come la sua visione di donna americana indipendente, che crede che la vita appartenga all’individuo, sia opposta alla concezione di famiglia-gruppo cinese. La regista sceglie proprio il punto di vista della ragazza per guidare lo spettatore tra questo labirinto di tradizioni ed emozioni e per raccontare le due visioni della realtà rappresentate, escludendo un verdetto che ne faccia, di fatto, prevaricare una sull’altra.
The Farewell – Una bugia buona è un film estremamente personale, che sceglie di raccontare una storia toccante nella sua semplicità, sdrammatizzando i toni della narrazione e lasciando alla comicità e alla leggerezza il compito di affrontare il dialogo tra le due culture. Il merito della regia è da ricercarsi nella tenerezza con cui siamo trasportati nell’atmosfera intima, calda e famigliare di casa Wang per condividere pene e risate, immedesimarsi nelle vicende della protagonista e commuoversi con lei, mentre cerca di scoprire la propria identità.
Francesca Ciaffi