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SENZA TRAMA E SENZA FINE

Alexine Dayné

La ragazza d’autunno

Allievo di Sokurov, Kantemir Balagov, quasi trentenne, realizza il suo secondo lungometraggio Dylda (in Italia con il titolo La ragazza d’autunno) e conferma una consapevolezza e maturità del mezzo cinematografico impressionante. Un dramma  femminile, ispirato al libro di Svjatlana Aleksievič, La guerra non ha un volto di donna, che narra

Dio è donna e si chiama Petrunya – Teona Strugar Mitevska

Petrunya vorrebbe non alzarsi mai dal letto perché tanto la società non sembra accorgersi di lei e in casa la presenza della madre è da subito castrante. Non è più giovanissima, ha trentadue anni, è sovrappeso, trascurata, senza lavoro ed è laureata in storia.La commedia agrodolce macedone di Teona Strugar

Grazie a Dio – François Ozon

Premiato alla Berlinale 2019, Grazie a Dio, ci propone un François Ozon inedito e senza eccessi, che si è fatto trascinare da un tema di forte impatto per dirigere un film con forte valenza politica e sociale.Le vicende sono legate a fatti reali che vanno dal 2014 al 2016, quando Alexandre,

La vita invisibile di Eurídice Gusmão – Karim Aïnouz

Vincitore di “Un Certain Regard” a Cannes, una testimonianza felice del cinema brasiliano nonostante le difficoltà del paese nell’era Bolsonaro. Come ninfe – Euridice della mitologia greca – due sorelle si trovano su un abisso, quello geografico delle alture di Rio de Janeiro, ma a un livello metaforico rappresenta anche

Burning, L’amore brucia – Lee Chang-dong

Selezionato per rappresentare la Corea del Sud come miglior film in lingua straniera agli Oscar 2019, Burning – L’amore brucia è basato su Granai incendiati di Murakami e s’ispira a Barn Burning di Faulkner dove, in entrambi, l’eredità paterna è il rancore che attanaglia il cuore. Jong-su è un giovane di umili origini che fa il

Petit Paysan – Hubert Charauel

Un film che potrebbe appartenere alla nostra piccola regione e invece si sposta in quella vicina, la Francia e ci racconta la vita di Pierre, un allevatore di mucche da latte. L’opera prima di Hubert Charauel, presentata alla Semaine de La Critique di Cannes 2017, è stata riconosciuta ai Premi

Chiamami col tuo nome – Luca Guadagnino

“Chiamami con il tuo nome, io ti chiamerò con il mio” è la frase che Oliver pronuncia ad Elio quando cede al sentimento per ribadire che l’amore non è possesso di una cosa ma espropriazione di sé e desiderio dell’altro, come diceva Lacan. In effetti questo film è la conclusione

Una vita – Une vie – Stéphane Brizé

Con un minimalismo che rimane l’essenza del suo cinema, ma lasciando da parte la contemporaneità di La legge del mercato, qui Stéphane Brizé riprende fedelmente il primo romanzo di Maupassant con una storia di disperazione e destino infame dove la Chiesa viene identificata come la vera istituzione responsabile della disumanizzazione