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SENZA TRAMA E SENZA FINE

cinema

Boyhood – Richard Linklater

Rompere con la compattezza narrativa e l’aristotelica unità di tempo, luogo e azione non significa allontanarsi dal cinema: è quanto accade, a partire dagli anni ’60, in Francia, con la Nouvelle vague. Personaggi che girovagano, trame che si sfaldano, impossibilità di agire. Se gran parte del cinema e delle serialità

Posh – Lone Scherfig

“Miles tu sei… posh?”. Quest’aggettivo si addice decisamente di più al tono del film rispetto al titolo originale, meno evocativo e più descrittivo. Posh indica una tendenza, un’inclinazione dell’animo, un capriccio d’élite, un vizio, che in questo caso ha tutto il diritto d’essere definito capitale. In una Oxford un po’

I corpi estranei – Mirko Locatelli

Tutto il film si regge sulla presenza di corpi estranei. Arrivato dalla Toscana in una città che non conosce, in una Milano livida e piovosa, Antonio dovrà vivere all’interno di una struttura ospedaliera per poter curare il tumore al cervello di suo figlio Pietro, di circa un anno. In questo

Si alza il vento di Hayao Miyazaki

  Quando Hayao Miyazaki, al festival del Cinema di Venezia, annunciò il suo ritiro, l’attenzione nei confronti di Si alza il vento raddoppiò: ci si aspettava una sorta di summa della sua opera. Eppure il soggetto, un biopic su un progettista di aerei giapponesi, sembrava andare in una direzione opposta,

Alabama Monroe – Una storia d’amore di Felix Van Groeningen

  Alternando in un continuo intreccio il presente austero e il passato spensierato, come succede in Blue Valentine di Derek Cianfrance, senza avere qui l’obiettivo di spiegare le emozioni dei personaggi ma per mostrarci i vari momenti della vita che si chiudono e che formano il cerchio, il regista ci

Grand Budapest Hotel di Wes Anderson

  Ancora una volta di fronte ad un film di Wes Anderson sembra di assistere ad una lezione di cinema in piena regola: l’insegnante spiega con rara maestria l’arte del narrare e del fare film, l’utilizzo del linguaggio filmico e dei segni cinematografici. La scena si apre in un cimitero

Anime Nere di Francesco Munzi

  Dopo Saimir e Il resto della notte, Francesco Munzi torna alla regia con Anime Nere, in concorso all’ultimo Festival di Venezia dove ha raccolto grandi consensi e alcuni premi (Pasinetti e Schermi di qualità – Carlo Mazzacurati). La storia ruota attorno a tre fratelli originari di Africo, un paese