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SENZA TRAMA E SENZA FINE

recensione

El Abrazo de la serpiente – Ciro Guerra

Come sostiene l’antropologo brasiliano Viveiros de Castro in Metafisiche Cannibali (in uscita a breve in traduzione italiana), il discorso antropologico dovrebbe cercare di reperire, nello studio delle popolazioni non occidentali, una vera e propria metafisica. Quando, in El abrazo de la serpiente, ultimo lavoro del colombiano Ciro Guerra, l’anziano sciamano

Ma loute – Bruno Dumont

E’ davvero molto strana la combinazione del digitale che allude al nostro mondo contemporaneo con l’epoca di inizio Novecento descritta in questo film e la caratterizzazione dei personaggi e dell’ambientazione che rimanda al primo cinema, il cinema delle origini o alla commedia italiana di Risi e Scola che riuniva due

La ragazza senza nome – Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne

La sequenza di apertura di questo film è splendida per la sua apparentemente innocua semplicità: la protagonista è una giovane donna che sta a sentire quello che uno ha dentro. Mette la giusta distanza tra sé e gli altri, ma non così tanta da impedire un contatto diretto: Jenny Davin

Indivisibili – Edoardo De Angelis

Viola e Dasy sono due sorelle napoletane di 17 anni, gemelle siamesi unite in vita e dotate di una splendida voce. Vengono fin da giovani sfruttate dalla famiglia, e in generale dalla comunità del paese di Castelvolturno in cui abitano, come cantanti in ogni sorta di evento e cerimonia non

Escobar – Andrea di Stefano

Pablo Escobar è l’indiscusso protagonista della storia internazionale del narcotraffico, così come di quest’opera, che ruota intorno alla sua figura emblematica e contraddittoria. Lo sguardo, tuttavia, con cui la sua vicenda viene indagata non è quello personale di un eroe al negativo, ma quello di Nick, un ignaro ragazzo canadese

I miei giorni più belli – Arnaud Desplechin

« Je me souviens… je me souviens… je me souviens…»: attraverso questa ipnotica ripetizione i ricordi evocati dal titolo originale (Trois souvenirs de ma jeunesse) de I miei giorni più belli sono così richiamati alla memoria per dipanarsi, in un crescendo di complessità (e lunghezza) lungo il film. Il personaggio

Le ultime cose – Irene Dionisio

Nel cuore di Torino, presso il Monte di Pietà, si trova il Banco dei pegni, ultimo rifugio possibile per chi si trova in gravi difficoltà economiche. Qui si incrociano le vite di una serie di personaggi, che dipingono il quadro di un’umanità sofferente e soffocata ‒ potremmo dire una classe

Café Society- Woody Allen

Café Society, quarantasettesimo film di Woody Allen, nonché il primo del regista girato in digitale, ha aperto come opera fuori concorso il Festival di Cannes 2016. Lasciando meno il segno rispetto ad altri suoi film, l’ultimo lavoro dell’ormai ottantenne regista newyorkese si impone come pellicola delicata e di indiscutibile qualità